"Sentirsi indietro": cause, conseguenze e rimedi

“Sono indietro”; quante volte abbiamo sentito qualcuno pronunciare questa frase? E, quante volte anche noi pensiamo di “essere indietro”, soprattutto all’università? In questo articolo analizzeremo le cause, le conseguenze e i rimedi per sconfiggere questa sensazione.

Cosa significa “sentirsi indietro”?

Avere la sensazione di “sentirsi indietro” rispetto alle persone che ci circondano è più comune di quanto si pensi, soprattutto all’università. Numerosi sono gli studenti, ad esempio, che si sentono “indietro” rispetto ai propri colleghi perché hanno qualche esame arretrato, oppure perché si stanno laureando fuori corso. Inoltre, ci sono tantissimi giovani adulti e adulti che si sentono “indietro” nella vita, ad esempio perché vivono ancora con i genitori, mentre i loro amici lavorano, vivono da soli o sono sposati e hanno figli. Ma da dove deriva questa sensazione? E, come mai è sempre più diffusa?

Facciamo parte di una società che ci costringe a una vita estremamente frenetica. Siamo spesso di corsa e abbiamo un gran numero di  scadenze da rispettare. A diciotto o diciannove anni solitamente dovremmo finire la scuola superiore, una delle prime “scadenze”. Poi, spesso molti di noi si iscrivono all’università e devono laurearsi “nei tempi”. Questa è un’altra scadenza che, però, sempre meno persone riescono a rispettare.  Essere fuori corso, infatti, è più comune di quanto si possa immaginare.

I dati

Attualmente il 30-40% degli studenti in Italia è fuori corso, quindi si laurea oltre il tempo previsto dal proprio percorso di studi. Dunque, circa 700.000 studenti risultano “indietro” rispetto alle tabelle di marcia. Alcuni sono fuori corso di un anno, altri di alcuni anni.

A tal proposito, è molto probabile che almeno un amico o un influencer che si è soliti seguire si trovi in questa situazione. Rispetto alla seconda categoria di persone, cercando “essere fuori corso all’università” su Tik Tok o Instagram compariranno numerosi video di persone che raccontano la loro esperienza a riguardo. Tra gli influencer che hanno trattato tale argomento vi è, ad esempio, Pamela Paolini. 

Capiamo quindi che questa situazione è ormai sempre più comune tra gli studenti, soprattutto in Italia. Ma come mai è così tanto diffusa? A seguito, un’analisi dei motivi principali.

Le cause 

Come spiegato poco sopra, oggigiorno molto di noi vivono una vita “di corsa”, sotto pressione, ispirandosi a modelli di vita quasi surreali, promossi e normalizzati soprattutto dai social network. Per questo motivo è possibile ci si paragoni costantemente ai propri colleghi, amici o influencer che si seguono e ci si sente “indietro” e “sbagliati” perché magari non siamo sposati già a venticinque anni, non abbiamo figli o siamo ancora all’università. Inoltre, le aspettative delle persone che ci circondano, in particolare quelle dei nostri familiari, non sono d’aiuto. 

I tempi sono cambiati, come lo sono gli impegni e lo stile di vita. Anche i corsi e la mole di studio nelle varie università sono diversi. Ogni corso richiede, ad oggi, uno studio molto approfondito che spesso richiede per molti più tempo del previsto. 

Oltre a ciò, attualmente sono sempre più numerosi gli studenti con difficoltà di apprendimento

Essere bocciati agli esami è sempre più frequente e non è semplice ridare l’esame nell’immediato. A volte le date dei vari appelli sono molto vicine o addirittura si sovrappongono, rendendo così insostenibile ripassare tutto per tempo e rischiare il burnout sostenendo, a volte, due esami molto ravvicinati. A causa di ciò, gli esami si accumulerebbero e ci si ritroverebbe sopraffatti dalle cose da studiare e con un numero elevato di esami da dover sostenere.

Inoltre, a causa dei costi di vita sempre più elevati o il desiderio di essere indipendenti, gli studenti cercherebbero sempre più spesso di affiancare allo studio un lavoro. Quest ultimo occupa molto tempo, a volte più del previsto, e toglie energia. Energia che all’università è fondamentale per alzarsi presto al mattino, raggiungere l’università, spesso con i mezzi; seguire le lezioni e studiare appena tornati a casa. Quali effetti ha tutto questo sul benessere degli studenti?

Le conseguenze negative 

Innanzitutto, questi fattori spingono gli studenti a confrontarsi costantemente con i propri amici, coetanei e colleghi, cercando di capire chi è più avanti, chi ha già dato tutti gli esami e chi ha preso il voto più alto. Ciò può causare ansia, bassa autostima e conflitti nelle relazioni. Inoltre, dopo aver capito in che situazione si trovano gli altri, è possibile si cerchi di “copiarli”, soprattutto all’università. Questo spingerebbe gli studenti, ad esempio, a studiare senza rispettare i propri tempi, saltando pause, momenti di relax, svago e riposo. Tutto ciò potrebbe portare a sperimentare stati di ansia da prestazione, alti livelli di stress, depressione, solitudine, mal di testa, stanchezza, insonnia e, in alcuni casi, perfino narcolessia

I rimedi 

È fondamentale, innanzitutto, che le università si impegnino a fornire un supporto adeguato a tutti gli studenti, soprattutto dal punto di vista psicologico. Un’attenzione particolare dovrebbe essere data agli studenti fuori corso, che potrebbero trovarsi in una condizione di maggior disagio. Altri modi potrebbero essere l’offerta di tutor o la possibilità di seguire corsi di recupero

Purtroppo però, non tutte le università offrono questi servizi. Quando presenti, spesso non sono sufficienti, ma fungono semplicemente da palliativo. I ragazzi, quindi, continuano a paragonarsi ai loro coetanei o colleghi, sia in università che, in generale, nella vita.

A tal proposito perciò, viene riportata a seguito una lista contenente alcuni consigli pratici su come smettere di cercare costantemente un paragone con gli altri:

  • Parti da te: chiediti che cosa desideri davvero? Quali sono i tuoi obiettivi? Quali sono le tue priorità?

  • Dai valore al tuo percorso, sia in università che nella vita. Riconosci quanto vali indipendentemente dai tuoi voti, dagli anni impiegati per laurearti, per diventare indipendente dal punto di vista economico o per creare una famiglia. Riconosci i tuoi successi, i tuoi sforzi. E non perdere di vista i tuoi progressi(puoi utilizzare ad esempio un piccolo quaderno per tenerne traccia giornalmente).

  • Conosci e rispetta i TUOI tempi, non quelli degli altri.

  • Concentrati sui tuoi punti di forza e accetta le tue imperfezioni: nessuno è perfetto e tutti commettiamo degli errori.

  • Cambia prospettiva: esci dalla tua comfort zone e guarda le sfide, gli ostacoli e i fallimenti come un’opportunità per imparare e crescere.

  • Impara dagli altri: invece di paragonarti a loro, osserva cosa puoi imparare.

  • Limita l’uso dei social media: I social media spesso sono una grande fonte di confronto, ansia e stress. Perciò, cancellali, o limita il loro uso e segui solo account che ti ispirano e persone che ti supportano nel tuo percorso.

  • Sii grato: la gratitudine ti aiuta a focalizzarti sugli aspetti positivi della tua vita. Dedica quindi qualche minuto ad esempio a fine giornata per ringraziare delle cose belle che ti sono accadute. Focalizzati sul presente.

  • Non fermarti alle apparenze: ricordati che quello che vedi sui social non è sempre bello e perfetto come sembra. Le persone tendono a mostrare solo quello che fa comodo a loro e alla loro immagine sui social.

  • Cerca un supporto psicologico: se non riesci a smettere di paragonarti agli altri, probabilmente un aiuto esterno potrebbe esserti molto utile.

È importante ricordare che ognuno ha i suoi tempi. Continuare ad imitare quelli degli altri può solo portare a farsi del male. Il percorso universitario è molto personale ed è diverso per ognuno. 

Sentirsi indietro non significa davvero esserlo. L’università, così come la vita, non è una gara, ma un percorso di crescita da vivere con consapevolezza. Imparare a riconoscere e rispettare i propri ritmi, valorizzare i propri risultati e chiedere aiuto quando necessario sono i primi passi per trasformare questa terribile sensazione di “sentirsi indietro” in un’opportunità.

Non sei in ritardo: sei esattamente dove devi essere.

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